News
Made in Italy: l’analisi di Confindustria
» 14.07.2011
Le importazioni dal mondo emergente di prodotti "belli e ben fatti" cresceranno fino a 114 miliardi di euro nel 2016, 40 miliardi in più rispetto al 2010, con un aumento del 53% in sei anni. La metà della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina, Arabia Saudita, Malesia e Polonia. La quota di mercato italiana sull’import di beni BBF nei mercati analizzati era nel 2009 del 9,4%. Se questa quota restasse inalterata, nel 2016, le importazioni di BBF made in Italy in quei paesi aumenterebbero di 3,4 miliardi di euro, arrivando a 10,3 miliardi. Questo il risultato della ricerca "Esportare la dolce vita" presentata oggi dal Centro Studi Confindustria e Prometeia, con il contributo di ANCI, Federalimentare, Federlegno-arredo e SMI, sul posizionamento dei beni di fascia medio-alta nei settori chiave del made in Italy e sulle opportunità che i nuovi mercati offrono alle imprese che propongono prodotti non solo di qualità, ma dal forte contenuto evocativo.
Il rapporto elabora la stima delle importazioni di beni del "bello e ben fatto" (BBF) nei 30 principali mercati emergenti, per il periodo 2011-16. I prodotti "belli e ben fatti" sono costituiti da beni di fascia medio-alta (escluso il segmento del lusso) nei settori alimentare, abbigliamento e accessori, calzature e arredamento, la cui vendita all’estero è stata di 48 miliardi di euro nel 2010, il 15% del totale delle esportazioni manifatturiere italiane. Il 31% viene dall’alimentare, il 37% dall’abbigliamento e accessori, il 13% dalle calzature e il 19% dai beni d’arredo.
Nel 2016, si legge nel rapporto, ci saranno 188 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2010, cioè persone con un reddito annuo superiore a 30mila dollari (a prezzi 2005 e a parità di potere d’acquisto), pronti a comprare beni "belli e ben fatti". Un terzo dei nuovi ricchi saranno cinesi e il 13% indiani, ma la classe benestante si allargherà anche in paesi geograficamente più vicini all’Italia, dove la nostra quota di beni BBF è maggiore, come Russia e Turchia, e culturalmente affini, come l’Argentina.
Se la competitività dell’Italia migliorasse rispetto ai principali paesi concorrenti (Francia, Germania, Spagna e Cina) in 3 variabili promotrici del commercio estero – presenza di istituti di cultura all’estero, flussi turistici internazionali in entrata, registrazione di marchi sui mercati esteri – le esportazioni di BBF italiano potrebbero ricevere ulteriore slancio: +10% di vendite all’estero con maggiori esportazioni di BBF per oltre 1 miliardo di euro.
Fonte: Confindustria
News recenti
Confindustria promuove la seconda giornata dell’innovazione
Confindustria promuove per il 3 marzo 2006 la II giornata dell'Innovazione.
L'iniziativa, che si terrà presso l'Auditorium della Tecnica a partire dalle ore 10, si fonda sullo...
Servizi di smaltimento dei rifiuti: confermata la deroga al divieto di circolazione 2006
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con decreto del 19 dicembre 2005 pubblicato sulla G.U. n. 302 del 29 dicembre, ha stabilito il calendario delle limitazioni alla...
15.02.2006 Leggi tutto“L’Italia fra i paesi meno innovativi dell’UE”
I dati pubblicati nel quinto European Innovation Scoreboard, strumento di verifica delle tendenze dell’innovazione in Europa, rivelano una profonda disparità di situazione fra...
14.02.2006 Leggi tuttoPagina 550 di 562 pagine ‹ First < 548 549 550 551 552 > Last › Pagina precedente Pagina successiva