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Assemblea Confindustria: intervento Presidente Marcegaglia

» 27.05.2010

"Confindustria compie cento anni.
E’ un compleanno importante e solenne che avviene in un momento storico molto critico.
L’Italia appare più esposta a subirne i contraccolpi negativi, meno pronta a coglierne tutte le potenzialità".

Con queste parole e un saluto alle istituzioni e agli imprenditori presenti si è aperta la relazione della Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (testo integrale scaricabile di seguito), momento centrale dell’Assemblea della Confederazione tenutasi oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

L’intervento della Presidente Marcegaglia è stato preceduto dalla lectio magistralis del Professor Valerio Castronovo su "Le imprese e la Confindustria nello sviluppo economico dell’Italia" e seguito dall’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.

L’intervento del Presidente di Confindustria, oltre a un’analisi dell’attuale difficile situazione congiunturale e alla illustrazione delle possibili ipotesi di uscita dalla crisi, si è focalizzato inoltre su alcuni temi centrali anche per l’attività associativa di FISE: liberalizzazioni dei servizi, riduzione dei monopoli pubblici e ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione.

Di seguito, alcuni estratti significativi della redazione della Presidente di Confindustria.

"In Italia c’è bisogno di più mercato, ancora poco presente o assente in troppi settori della vita economica. Mercato affidato ad autorità regolatorie carenti nei poteri decisionali e le cui nomine, in alcuni casi, ne hanno indebolito autonomia e indipendenza. Le liberalizzazioni continuano a penalizzare il Paese. (…) Si manifestano segni sempre più preoccupanti di una vera e propria allergia al mercato. Secondo l’OCSE, le liberalizzazioni aumenterebbero la produttività in Italia di quasi il 14% nei prossimi dieci anni. La miriade si società a controllo pubblico allarga la propria presenza e tende a sottrarre spazi al mercato (…) Se Governo e maggioranza persistono in questa marcia indietro sulle liberalizzazioni nel commerico e nelle professioni noi ci metteremo di traverso e sarà opposizione dura".

"Nessuna fornitura o appalto deve più avvenire senza una gara pubblica; non servono pesanti procedure, basta la luce della piena pubblicità delle scelte di spesa, a ogni livello di governo.


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