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Servizi Pubblici Locali: posizione critica TAIIS

» 05.08.2008

"Riteniamo assolutamente incongrui ed insufficienti i contenuti della norma sui servizi pubblici locali; sarebbe molto più incisiva la semplice, e peraltro obbligatoria, applicazione delle sentenze della Corte di Giustizia, in particolare la Stadthalle e la Brixen (che, non a caso, la norma si guarda bene dal ricordare, riferendosi genericamente alla normativa comunitaria), abbandonando ogni ipotesi normativa, evidentemente troppo difficile da perseguire nel nostro Paese, visto che se ne parla da venti anni, sempre invano o con esiti assolutamente insoddisfacenti. A questo punto, ci riserviamo peraltro di valutare la presentazione di un esposto alla Commissione Europea, cominciando dai casi più eclatanti di violazione proprio delle regole comunitarie".

Così si legge in una nota del TAIIS - Tavolo Interassociativo Imprese dei Servizi, nel quale si coordinano Associazioni di imprese del settore dei servizi che rappresentano complessivamente 18.000 imprese (per un totale di 50 miliardi di valore della produzione e 875.000 lavoratori impiegati), di cui FISE è una delle Associazioni fondatrici.

La posizione del TAIIS è netta: "La nostra insoddisfazione sul testo normativo riguarda molteplici aspetti e, in particolare: l’ancora lungo e per certi versi indeterminato periodo transitorio; la vastità delle deroghe; più in generale, la presenza di formulazioni ambigue che facilmente possono portare all’elusione dell’obbligo delle procedure concorrenziali; la limitazione dell’obbligo di apertura al mercato ai soli servizi "di rilevanza economica" (quando tutti i servizi che possano vedere un imprenditore in grado di partecipare ad una gara sarebbero e sono di rilevanza economica); il mantenimento di forme di affidamento diretto perché considerate come ‘in house’ quando invece non lo sono; l’assenza di logiche industriali per i servizi dei piccoli comuni".


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