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“I servizi al centro dello sviluppo economico del Paese”
» 05.04.2007
"Alla crescita del settore dei servizi, che oggi costituisce oltre il 60% del Prodotto Interno Lordo", ha osservato Noto La Diega, "non ha fatto seguito la formazione di un’adeguata cultura dei servizi, in ambito istituzionale, economico e politico. Anche le recenti riforme relative al Tfr e al taglio del cuneo fiscale (da cui sono stati pearaltro esclusi alcuni comparti legati al mondo dei servizi), hanno di fatto penalizzato un settore, quello dei servizi labour intensive ad elevata concentrazione occupazionale, che già risente dell’incidenza dell’Irap".
Proprio su queste tematiche FISE ha chiesto al Vice Presidente Vago un intervento di Confindustria per riequilibrare una situazione che rischia di porre serie barriere allo sviluppo di impresa.
"Negli ultimi 15 anni – ha affermato Marino Vago - la rappresentanza dei servizi è notevolmente aumentata e, di conseguenza, Confindustria ha assunto una forte caratterizzazione in questo settore. Nel tempo, infatti, sono entrati a far parte del sistema confederale importanti comparti del settore, dall’ICT al terziario innovativo, dal trasporto ai servizi energetici ed ambientali fino ad arrivare al turismo".
"Oggi i dati dimostrano che Confindustria ha dato piena collaborazione al settore dei servizi nel suo complesso – ha fatto notare il Vice Presidente di Viale dell’Astronomia - tanto che dal 1995 (in cui rappresentava il 13% della base associativa) ad oggi, ha registrato un incremento del 15% arrivando a rappresentare il 28% del Sistema".
Noto La Diega ha poi sottolineato l’impegno di FISE, in risposta alle problematiche economico-finanziarie del settore dei servizi (ritardo nei pagamenti da parte della P.A. e sottocapitalizzazione delle aziende del settore, sottoposte a razionamento del credito), in progetti che facilitino l’accesso al credito attraverso la formulazione di un rating per i servizi e mirino all’innalzamento della qualità dei servizi con appositi strumenti contrattuali condivisi con la committenza.
Tra i temi toccati nel corso dell’incontro anche l’evoluzione del processo di liberalizzazione dei servizi.
"Non ci sarà un vero mercato interno senza una piena liberalizzazione dei servizi", ha concluso Noto La Diega, "E senza questo mercato per l’Italia sarà difficile crescere. Il rilancio del Paese può passare da progetti che uniscano l’industria e il terziario".
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