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Poste: no al rinvio della liberalizzazione

» 09.02.2007

Riportiamo di seguito l'intervento di Michele Florio, Presidente di ARE, l’associazione che raggruppa le principali società private operanti nel settore dei servizi postali (che occupa circa 3.000 addetti), sull'attuale situazione vissuta dal settore postale: "L’ulteriore rinvio della liberalizzazione dei servizi postali oltre la data fissata dalla UE al 2009 rappresenta un’eventualità particolarmente dannosa per l’Italia. Studi recenti a livello comunitario stimano in 13 Miliardi di euro complessivi il maggior costo per i Paesi in cui non si è ancora proceduto alla liberalizzazione di questi servizi. La situazione italiana ha determinato, in particolare, un mercato dei servizi postali che è meno della metà di quello francese (che occupa 100.000 addetti in più) e di quello tedesco.

La liberalizzazione è l’ultima chance per avere uno sviluppo dei servizi per la P.A., di vendita per corrispondenza, di direct marketing al livello degli altri Paesi europei. La liberalizzazione non può né deve spaventare nessuno in quanto essa aumenterà le opportunità di servizio e di occupazione. Questo percorso di apertura dei mercati non è nuovo. Il governo Italiano ha già accolto altre Direttive di liberalizzazione (Energia, Telecomunicazioni), con largo anticipo sulle consorelle Europee. Ma nel settore postale, l’Italia è inspiegabilmente in ritardo e si colloca tra i paesi con più arretrati nel processo. Regno Unito, Svezia e Finlandia sono completamente liberalizzate. Olanda e Germania apriranno totalmente il mercato a gennaio del 2008. Un’Europa a due velocità sarebbe fonte di squilibri quanto mai dannosi per la competitività del nostro sistema Paese".


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