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SPL: audizione Assoambiente

» 19.01.2007

Si presenta di seguito un breve resoconto redatto dai competenti uffici parlamentari dell'audizione avuta da Assoambiente il 17.01.2007, insieme ad altre organizzazioni di rappresentanza, in tema di riordino dei servizi pubblici locali.

La Commissione Affari costituzionali del Senato ha ripreso ieri l'indagine conoscitiva sul riordino dei servizi pubblici locali ascoltando i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e di alcune associazioni delle imprese.

In particolare, sono intervenuti alla seduta, per la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome l’assessore Andrea Abbamonte, per l'Associazione Italiana per l'Information Technology il direttore generale Federico Barilli, per la Federazione italiana dei servizi pubblici di igiene ambientale il presidente Daniele Fortini, per la Federazione delle Imprese Energetiche e Idriche il presidente aggiunto Mauro D'Ascenzi e per la Federazione Imprese di Servizi il presidente di FISE Assoambiente Pietro Colucci.

L’assessore Andrea Abbamonte ha sottolineato che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome condivide l'obiettivo del Governo di una progressiva armonizzazione della disciplina dei servizi pubblici locali con la normativa comunitaria ed ha apprezzato l'impostazione del disegno di legge n. 772 che propone una disciplina omogenea del settore. Abbamonte ha preso atto della scelta di trattare con una normativa specifica il regime dei servizi idrici integrati prospettando l'opportunità di una scelta analoga anche per il settore dei trasporti. L'assessore ha poi sollecitato l'attenzione del legislatore a salvaguardare le iniziative regolatorie già intraprese a livello regionale relative ai servizi locali, tenendo conto in particolare degli statuti speciali e delle relative norme di attuazione che hanno disciplinato ampi settori dei servizi pubblici. Abbamonte ha concluso il suo intervento evidenziando la necessità di una definizione puntuale degli ambiti territoriali ottimali, attraverso un approfondito confronto con le Regioni e gli enti locali. Il senatore Andrea Pastore (FI) ha sottolineato la necessità di una regolazione articolata dei servizi pubblici locali che tenga conto di eventuali conflitti che potrebbero derivare dall'assetto delle competenze legislative dello Stato e delle Regioni nei diversi settori. In proposito, Pastore ha domandato se, ad avviso della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il disegno di legge n. 772 sia sufficientemente dettagliato nei princìpi e criteri direttivi. L’assessore Andrea Abbamonte ha osservato che il disegno di legge n. 772 non può intervenire nel riparto delle competenze legislative in materia di servizi pubblici locali; tale profilo resta sullo sfondo e potrà essere risolto solo attraverso un'iniziativa di modifica costituzionale. Per Abbamonte è condivisibile l'intento del Governo di disciplinare il sistema dei servizi pubblici in modo da assicurare una maggiore efficienza, il rispetto delle norme dell'Unione europea, i diritti dei consumatori, la tutela della concorrenza e i livelli essenziali delle prestazioni. Federico Barilli, per l’Associazione Italiana per l’Information Technology, ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo sul disegno di legge n. 772 in quanto individua nella concorrenza lo strumento fondamentale per migliorare la qualità dei servizi pubblici locali, razionalizzare la spesa pubblica e consentire economie di gestione. Barilli ha sottolineato l’assunzione delle procedure concorsuali ad evidenza pubblica come forma ordinaria dell’affidamento, mentre la gestione diretta è considerata una pratica a cui ricorrere in casi eccezionali e temporanei, previa approvazione dell’autorità della concorrenza e del mercato, mediante procedure trasparenti soggette al controllo anche dei soggetti più interessati e della collettività. Il Direttore Generale dell'AIIT ha inoltre auspicato che anche i servizi non inclusi tra quelli di mercato, come l’erogazione dell’acqua siano compresi attraverso un intervento legislativo fra i servizi di interesse economico in base alle norme dell’Unione europea. Barilli ha concluso il suo intervento sottolineando l'opportunità di abbreviare il periodo transitorio e costituire o rafforzare autorità di controllo e di vigilanza per assicurare un corretto equilibrio a tutela dei concedenti, dei cittadini e delle imprese. Daniele Fortini ha preliminarmente fornito alcuni elementi informativi sulle attività delle imprese aderenti alla federazione italiana dei servizi pubblici di igiene ambientale ed ha quindi espresso il favore per il processo di liberalizzazione definito dal disegno di legge n. 772. Fortini ha auspicato che, per quanto riguarda il settore dello smaltimento dei rifiuti, la liberalizzazione sia accompagnata da una più coraggiosa politica industriale che dia impulso all’innovazione e alla modernizzazione del comparto, tuttora caratterizzato da un elevato tasso di conferimento di rifiuti alle discariche e da una quota ridotta di riciclaggio. Mauro D’Ascenzi ha presentato le imprese che aderiscono alle Federazioni delle imprese energetiche e idriche ed ha espresso un giudizio positivo sugli obiettivi del disegno di legge n. 772, sottolineando l’esigenza di un giusto equilibrio delle azioni volte, da un lato, a migliorare i servizi pubblici e, dall’altro, a rafforzare il sistema industriale di quel settore. D'Ascenzi ha evidenziato la disomogeneità dei comparti di attività che rientrano nella nuova disciplina dei servizi pubblici e le difficoltà che determinerebbe un approccio generale e non articolato.

Il Presidente D'Ascenzi ha detto di condividere l’autonomia che il legislatore intende riconoscere ai servizi di erogazione idrica, vista la rilevanza sociale dell’acqua. In proposito, si avverte la necessità di una forte innovazione tecnologica che richiede l’apporto di risorse private e si suggerisce l’opportunità di privilegiare le forme di gestione mista piuttosto che l’affidamento ad aziende municipalizzate. Inoltre, non appare condivisibile, a giudizio di D'Ascenzi, la separazione fra la proprietà delle reti e la loro gestione che potrebbe penalizzare l’economicità e l’efficienza dei servizi. D'Ascenzi ha terminato il suo interveno auspicando che sia superato il divieto di partecipazione alle gare per le imprese che abbiano erogato servizi in base ad affidamenti diretti e sollecita la costituzione di un’autorità unica per le reti. Pietro Colucci ha fornito informazioni sulle imprese aderenti alla FISE Assoambiente ed ha osservato che l’evoluzione delle forme di gestione dimostra un incremento della quota di mercato gestita dalle aziende pubbliche, senza che gli affidamenti siano concessi attraverso procedure concorsuali trasparenti ed evidenza pubblica, cioè in assenza di una vera competizione. Specialmente dopo che il Governo, modificando la normativa previgente, ha ripristinato la possibilità di affidamento in house. Colucci ha quindi sottolineato l’opportunità di privilegiare il sistema di affidamento attraverso gara pubblica, in coerenza con le norme dell’Unione europea, auspicando la rimozione del divieto di intervenire nelle procedure concorsuali per le imprese che in quanto componenti di società miste in passato abbiano ricevuto affidamenti senza gara. Il senatore Learco Saporito (AN) ha sottolineato le preoccupazioni del suo Gruppo per il fatto che il dibattito sulla regolazione dei servizi pubblici si svolga in mancanza di un preciso quadro istituzionale di riferimento. La senatrice Loredana De Petris (IU-Verdi-Com) ha chiesto se si ritenga opportuna una disciplina del processo di liberalizzazione più articolata in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni specifico settore. Il senatore Giuseppe Saro (DC-PRI-IND-MPA) ha chiesto elementi informativi sui costi dello smaltimento dei rifiuti delle aziende pubbliche e di quelle private, con riferimento ai territori, e sulle tariffe applicate nelle varie Regioni, per consentire di valutare l’efficienza e l’economicità delle diverse forme di gestione. Saro ha quindi chiesto di acquisire dati in ordine al ripiano delle passività nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Il senatore Fernando Rossi (IU-Verdi-Com) ha osservato che il comparto dei servizi pubblici presenta condizioni di rischio limitate, vista la stabilità della domanda connessa ai bisogni sociali. Con riferimento alle considerazioni svolte da Daniele Fortini, Rossi ha osservato che la diffusione dei termovalorizzatori potrebbe determinare un maggiore inquinamento e penalizzare le politiche volte a incentivare il riciclaggio dei rifiuti. Il senatore Giannicola Sinisi (Ulivo), relatore alla Commissione sul disegno di legge n. 772, ha chiesto i dati dettagliati sull’evoluzione delle forme di gestione dei servizi nei diversi settori. Inoltre, Sinisi ha chiesto di acquisire elementi informativi sul rapporto fra i prezzi del gas all’origine e alla vendita. Daniele Fortini ha preannunciato la trasmissione di un rapporto nazionale sulla gestione dei rifiuti, aggiornato a dicembre 2006, che contiene dettagliati elementi informativi sul comparto. Fortini ha quindi dichiarato di condividere le preoccupazioni espresse dalla senatrice De Petris per l’approccio generalista del disegno di legge n. 772 e ha ribadito l’esigenza di una liberalizzazione che, per quanto riguarda lo specifico settore dello smaltimento dei rifiuti, si accompagni a una forte innovazione tecnologica e a una crescita industriale. Infine, rispondendo al senatore Fernando Rossi, Fortini ha sottolineato come il ricorso alla termovalorizzazione sia accompagnato in tutti i Paesi da una crescita del riciclaggio dei rifiuti e da una riduzione del conferimento alle discariche.

Mauro D’Ascenzi ha condiviso le perplessità su una regolazione del processo di liberalizzazione che non tenga conto delle differenze che esistono nei diversi settori dei servizi pubblici, ritenendo che sarebbe stato preferibile procedere preventivamente a una revisione delle funzioni istituzionali degli enti locali. Pietro Colucci si è riservato di trasmettere alla Commissione un rapporto sulla situazione del comparto dei servizi di smaltimento dei rifiuti aggiornata al 2005 e realizzato sulla base di un’inchiesta condotta presso tutti i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti e su un campione di comuni di popolazione inferiore. Colucci ha poi osservato che la differenza dei costi della gestione, che si riflettono sulle tariffe, è condizionata dagli impianti utilizzati nel territorio: in particolare nel mezzogiorno i costi risultano inferiori poiché non si è fatta per tempo la scelta di superare la discarica quale elemento di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti, mentre al nord gli investimenti fatti per l’innovazione degli impianti si riflettono sul costo e sul prezzo del servizio. Infine, Colucci ha confermato quanto sostenuto da Daniele Fortini, nel senso che la diffusione dei termovalorizzatori non penalizza e anzi favorisce lo smaltimento differenziato dei rifiuti.

Il seguito dell’indagine conoscitiva è stato quindi rinviato.

Fonte Nomos


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