News
“Senza un effettivo sistema di vigilanza e controllo è a rischio la qualità del recupero”
» 17.02.2014
“Il Decreto di Recepimento della Direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), così come è formulato oggi, rischia di favorire l’abbassamento del livello qualitativo del recupero, non prevedendo un adeguato regime di controlli che verifichino la performance degli impianti di trattamento e il raggiungimento degli obiettivi posti dalla Direttiva stessa”.
E’ questo il commento di ASSORAEE allo schema di Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva RAEE n. 19 del 2012, attualmente al vaglio delle Commissioni compete tenti di Camera e Senato.
Lo schema di Decreto, infatti, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, prevede che oggi possano svolgere attività di recupero tutte le aziende che abbiano ricevuto preventivamente l’autorizzazione da parte degli Enti Locali competenti. Tale sistema, però, se non accompagnato da un adeguato monitoraggio successivo e da una vigilanza costante sulle performance delle imprese autorizzate (attualmente non previsti dal Decreto), rischia di non essere in grado di assicurare da solo il raggiungimento degli obiettivi fissati in sede europea. Inoltre, il sistema delle autorizzazioni risente delle condizioni locali e crea di fatto un’evidente disparità di regole a livello nazionale tra gli impianti, che si riflettono necessariamente anche sulle condizioni economiche praticabili dagli stessi.
Eppure una soluzione era stata proposta per una volta all’unisono dall’intera filiera (produttori di apparecchiature, recuperatori, Regioni, Province e Comuni), ma non accolta dal Ministero dell’Ambiente: un sistema di accreditamento delle imprese di trattamento, gestito dal Comitato di Vigilanza e Controllo dei RAEE (ente super partes già istituito dal Decreto n. 151 del 2005), che sulla base degli standard qualitativi europei verificasse costantemente la qualità delle prestazioni. In questo modo, sarebbero premiate le aziende virtuose che hanno investito per un sistema di qualità e penalizzati gli impianti che puntano solo alla riduzione dei costi di trattamento, concentrandosi sul recupero delle frazioni a maggior valore di mercato e ignorando gli obiettivi complessivi di recupero, nonché gli effetti sull’ambiente.
“Gli operatori del settore”, evidenzia Gabriele Canè – Presidente di ASSORAEE, “chiedono meno burocrazia in fase di autorizzazione e più controlli in strada, alle frontiere e presso le aziende in fase operativa. E’ questa la giusta strada per garantire una maggiore salvaguardia ambientale e un risparmio di risorse attraverso l’effettivo recupero di materie prime che in Italia scarseggiano (ad esempio metalli preziosi e terre rare, contenuti nei RAEE). Il Decreto, così come è formulato oggi, lascia zone grigie che possono favorire operatori disinvolti che massimizzano i guadagni a scapito dell’ambiente ”.
News recenti
Proseguono i lavori della Commissione Ambiente e Protezione Civile
Si e' riunita ieri a Roma, presso la sede della Delegazione della Regione Calabria, la ''Commissione Ambiente e Protezione Civile'', presieduta da Diego Tommasi e con la presenza...
11.01.2006 Leggi tuttoTar del Lazio: decisione sul rinnovo dei contratti pubblici
Il TAR Lazio, con decisione in forma semplificata pronunciata il 5 dicembr ed emessam su ricorso n.10585/2005, ha recentemente annullato il provvedimento dell’Amministrazione...
11.01.2006 Leggi tuttoL’agenda parlamentare dal 9 al 13 gennaio 2006
FISE segnala, tra le attività parlamentari che si terranno nella settimana che va dal 9 al 13 gennaio che: - l'Aula della Camera inizia l'esame del ddl comunitaria 2005 e del ddl...
10.01.2006 Leggi tuttoPagina 560 di 562 pagine ‹ First < 558 559 560 561 562 > Pagina precedente Pagina successiva